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Nozioni di base sugli EQ

2 minuti di lettura

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Sebbene molto spesso i microfoni siano già tarati per rendere al meglio la “cattura” delle frequenze di ogni singolo strumento (ragione per cui ogni strumento deve essere registrato con un microfono specifico), può rendersi necessario operare delle modifiche sulle frequenze di una traccia per garantire un mix omogeneo, o semplicemente per cambiare il suono originario dello strumento. In questa sezione mi preme indicare su quali strumenti agiscono le frequenze e come modificarle per ottenere l’effetto desiderato:

FREQUENZA:

50Hz

  1. Incrementarla per aggiungere più corposità agli strumenti che operano sulle basse frequenze come cassa,  tom, e basso elettrico o acustico.
  2. Ridurla per eliminare l’effetto “boom” del basso ed incrementare le note alte nonchè l’intellegibilità della linea di basso nel mix.

 

100Hz

  1. Incrementarla per aggiungere ulteriori bassi agli strumenti che operano sulle basse frequenze.
  2. Incrementarla per aggiungere corposità a chitarre e snare.
  3. Incrementarla per aggiungere più calore ai suoni di piano e dei corni.
  4. Ridurla per rimuovere l’effetto “boom” su chitarre ed aggiungere più chiarezza.

 

200Hz

  1. Incrementarla per aggiungere corposità alle parti di voce.
  2. Incrementarla per aggiungere corposità agli snare ed alle chitarre.
  3. Ridurla per eliminare gli eccessi di medi sul suono della linea vocale o degli strumenti che generano suoni su frequenze medie.
  4. Ridurla per eliminare l’effetto “gong” sound sui piatti

 

400Hz

  1. Incrementarla per aggiungere chiarezza alle linee di basso specialmente quando il brano viene riprodotto a basso volume.
  2. Ridurla per eliminare “l’effetto cartone ” sulla cassa e i tom della batteria.
  3. Ridurla per eliminare il fruscio generato dall’ambiente sui piatti.

 

800Hz

  1. Incrementarla per una maggiore chiarezza e per il “punch” del basso.
  2. Ridurla per rimuovere il suono cosiddetto “cheap” delle chitarre.

 

1.5KHz

  1. Incrementarla per un maggiore chiarezza e per il “pluck” del basso.
  2. Ridurla per rimuovere il suono “grigio” delle chitarre.

 

3KHz

  1. Incrementarla per un maggiore “pluck” del basso.
  2. Incrementarla per un maggiore attacco su chitarre acustiche ed elettriche.
  3. Incrementarla per un maggiore attacco sulle note basse del pianoforte.
  4. Incrementarla per un maggiore chiarezza della voce.
  5. Ridurla per incrementare “l’ariosità” sulle voci in background.
  6. Ridurla per camuffare le stonature su voci e chitarre.

 

5KHz

  1. Incrementarla per un maggiore “presence” sul suono delle parti vocali.
  2. Incrementarla per un maggiore attacco sulle parti di batteria che generano basse frequenze ( cassa / tom).
  3. Incrementarla per un maggiore “finger sound” (il suono delle dita che toccano le corde e scorrono sulla tastiera) sul basso.
  4. Incrementarla per un maggiore attacco del pianoforte, delle chitarre acustiche e per una maggiore chiarezza sulle chitarre elettriche (specialmente le chitarre rock)
  5. Ridurla per rendere le parti in background ancora più distanti.
  6. Ridurla per ammorbidire l’effetto “thin” (sottile, piccolo) delle chitarre.

 

7KHz

  1. Incrementarla per aggiungere attacco sulle parti di batteria che generano basse frequenze ( si genera un suono più metallico).
  2. Incrementarla per aggiungere attacco agli strumenti percussivi.
  3. Incrementarla per aggiungere chiarezza alla voce là dove la voce del cantante non si particolarmente squillante.
  4. Incrementarla per un maggiore “finger sound” sul basso acustico.
  5. Ridurla per eliminare le “s” dei cantanti.
  6. Incrementarla per aggiungere una maggiore chiarezza a sintetizzatori, chitarre rock ed acustiche e pianoforte.

 

10KHz

  1. Incrementarla per aggiungere chiarezza alle parti vocali.
  2. Incrementarla per dare più “luminosità” alle chitarre acustiche ed al piano.
  3. Incrementarla un suono più “duro” sui piatti.
  4. Ridurla per eliminare le “s” dei cantanti

 

15KHz

  1. Incrementarla per schiarire le parti vocali (breath sound).
  2. Incrementarla per schiarire piatti, strumenti ad archi e flauti.
  3. Incrementarla per rendere i suoni dei campioni dei sintetizzatori più reali.

 

eq
In questa immagine, tratta dal plugin STUDIOEQ di Cubase 5, abbiamo impostato l’equalizzatore in modo da aumentare le frequenze intorno ai 100Hz e quelle intorno ai 15khz, l’effetto sarà una maggiore presenza di bassi con una schiarita delle frequenze alte

Per maggiori approfondimenti leggi la guida allegata (in inglese).

 

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